Rawlings,
nel
suo bellissimo libro ( The science of clocks and watches-
Pitman Publishing corp. New York) sintetizza con queste parole
la sua opinione sul problema:
" La ricerca della giusta forma da dare alla lente di
un pendolo, è tipica di molti altri problemi orologiai.
Dopo secoli di esperimenti , pare non esista una risposta definitiva.
L'uno predilige una forma per la quale peraltro esistono prove
insufficienti sulla sua validità, un altro predilige una
forma sulla quale dette prove non esistono affatto .Quasi tutti
gli altri si adeguano a quello che fanno altri ancora senza una
ragione precisa".
Noi non possiamo fare altro che associarci ad una opinione così
autorevole ... peraltro non rinunciamo ad indagare.
Abbiamo scoperto ....( abbiamo!... ha! ... chi ha avuto la costanza
di leggersi tutta la nota # 9 ) che
un pendolo potrebbe avere un migliore comportamento se ha un valore
del suo Q alto ed ormai sappiamo che un alto valore della
massa può concorrere a migliorare il valore di Q.
Ragionevolmente cercheremo quindi di assegnare alla lente del
pendolo delle dimensioni che ci aiutano a raggiungere questo scopo
, naturalmente limitatamente a tutti gli altri parametri che caratterizzano
il nostro orologio (vedi dimensioni della sospensione, dimensione
del peso motore, tipo di scappamento ecc.).
Quanti tra coloro che leggono queste note si sono accorti che
ho introdotto tutte le premesse per sfatare il mito che
la lente sagomata a lente di un pendolo ( per intendersi quelle
che comunemente sono proprie della maggior parte degli orologi
commerciali) è tra le più funzionali?
Comunemente si pensa che una siffatta lente "penetri"
meglio nell'aria che quindi questa a sua volta offra una minore
resistenza al movimento del pendolo. Ma una tale asserzione indica
che non si è studiato a fondo il problema.
Immaginiamo due pendoli , uno avente una lente a forma di lente
e l'altro a forma cilindrica ... ed entrambi di eguale massa.
E' facile visualizzare nella propria mente come la lente fatta
a lente, perché essa abbia la stessa massa di quella cilindrica
, dovrà avere una superficie delle due facce che
la compongono, molto grande.... e molto grande significa anche
forti attriti dell'aria su dette superfici quando il pendolo
è in movimento : ed ecco che i vantaggi acquisiti con una
minore resistenza opposta dall'aria ad una sagoma a lente sono
andati ampiamente perduti., anzi, trasformatisi in detrimento.
Se qualcuno poi si chiede perché davanti a siffatta evidenza
i pendoli degli orologi vengano costruiti assegnando alla lente
dei loro pendoli la forma a lente , penserei di poter rispondere
che le esigenze di un orologio commerciale da parete non sono
quelle di un regolatore .... e poi, chi mai riuscirebbe
a convincere un normale acquirente di orologi che la lente che
ha sempre visto ha una sagoma sbagliata?....
E allora ?
Quasi tutti pendoli dei regolatori hanno la lente costituita da
un cilindro di massa consistente : questo dovrebbe rincuorarci
sul fatto che quella forma dovrebbe essere quella corretta, ....ma
, possiamo mai dimenticarci dell'arguzia di Rawlings? ... potrebbe
esserci il rischio che " altri hanno fatto quello che
altri ancora.... "
Come sempre la cosa migliore è affidarci a degli esperimenti
ed ai loro risultati .
Divagazione
Suggerisco con convinzione la scelta di cui sopra! Chi ha ricevuto
una mia mail avrà notato che ho inserito nella mia "signature
block" una frase di John Harrison tratta dal suo manoscritto
del 1730 e che recita ".... which agrees both with reason
and experiment" ( ...che si accorda sia con la teoria che
con la pratica) , una semplice e troppo spesso trascurata filosofia
con la quale , per quel poco che può valere la mia adesione,
sono completamente in sintonia.
Per
quello che ricordo, sono stati fatti degli esperimenti per verificare
il valore di Q per diverse forme di lenti : un cilindro,
un cilindro con gli spigoli raccordati alle facce superiore
ed inferiore, un cilindro avente l'altezza eguale al suo
diametro, una sfera, un ellissoide ( si chiamerà
così?) con il suo asse maggiore sulla verticale, e poi
anche con il suo asse maggiore sull'orizzontale.
Pare,... pare... che i risultati migliori siano stati ottenuti
con un ellissoide "orizzontale" con le estremità
rialzate ( tanto per capirsi qualcosa che assomiglia ad una
banana).
Spero che John Harrison mi perdonerà se per una
volta dissocio "reason" da "experiment", ma
io una lente con la forma di banana su un mio regolatore non
la metterò mai....
Tempo per rilassarsi: prossimamente parliamo dei vari
metodi per mezzo dei quali un pendolo è sospeso.
P.S.
Mi riesce difficile immaginare che tutto quello di cui scrivo
nelle mie note non crei qualche dubbio in coloro che le
leggono. Peraltro nessuno mi ha mai richiesto delle precisazioni
che mi aiuterebbero anche a correggere dei passi per renderli
più comprensibili.
Inoltre, l'intervento di qualcuno più preparato di me potrebbe
aiutarci tutti ad approfondire la conoscenza di un argomento così
affascinante. Non esitate, chiedetemi dei ragguagli o datemi dei
suggerimenti !
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